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Paura del futuro

Paura del futuro


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Ciascuno di noi, nel corso della propria vita, ha manifestato almeno una volta paura del futuro. Ciò è anche motivato dal fatto che viviamo in un periodo di incertezze e precarietà economiche, politiche e sociali.

La paura del futuro diventa però un disturbo psicologico quando è invalidante per il soggetto. Egli manifesta infatti un’ansia profonda per ogni evento che riguarda se stesso o anche un familiare.

L’angoscia può culminare in veri e propri attacchi di panico.

Il timore per quello che potrà accadere in ambito lavorativo, scolastico, sentimentale, familiare, ecc. diventa un pensiero ossessivo. Il soggetto vi dedica la maggior parte del proprio tempo nel corso della giornata. Non riesce a pensare ad altro. Non riesce ad attuare progetti perchè assalito da mille dubbi. In altre parole, non riesce a vivere il presente.

In tali casi è bene rivolgersi ad uno psicoterapueta per intraprendere un lavoro su stessI.

Attraverso il sostegno e il supporto del terapeuta il soggetto comprende quali sono le motivazioni che lo portano ad avere paura del futuro. Essa può essere legata ad un’esperienza familiare che ha turbato particolarmente il soggetto nel suo passato o di recente. Oppure egli può essere angosciato dalla perdita del controllo perchè ha subito accadimenti traumatici improvvisi. In altri casi, alla base vi è una predisposizione caratteriale acuitasi di fronte all’emergere di compiti impegnativi nella sfera privata o professionale.

La consapevolezza delle proprie paure va di pari passo con l’attivazione delle risorse personali per farvi fronte.

Attraverso un percorso terapeutico il soggetto ridimensiona le proprie paure. Diventa soggetto attivo della sua vita, senza più viversi come passivo di fronte agli eventi. Reagisce di fronte all’immobilità di cui è prigioniero. Si rende conto che nella vita ci possono sempre essere dei rischi, ma non per questo rinuncia a vivere.

Abbi fiducia in te e guarda al tuo oggi con serenità.

Paura di volare

Paura di volare


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La paura di volare è una fobia che porta il soggetto a sviluppare un’ansia intensa solo all’idea di prendere un aereo.

La persona può essere stata costretta dalle circostanze a prendere l’aereo. Si è trovata così a vivere un’esperienza terribile, assalita letteralmente da angoscia e panico.

Oppure la fobia si è sviluppata all’improvviso senza che si fosse mai manifestata prima.

Il soggetto che ha paura di volare conduce comunque una vita serena perchè la fobia è legata solo a questa attività.

Egli però può decidere in un momento della sua vita di affrontare questa paura per superarla.

Ad esempio perchè deve prendere un aereo per motivi di lavoro o personali.

Esistono in commercio corsi on-line o seminari che vertono su pratiche e strategie per superare questa fobia.

Superare la paura di volare però non significa capire perchè si è sviluppata. Se non si affrontano le motivazioni profonde è possibile che questa paura si ripresenti o si riversi su qualche altra attività.

Chi vuole fare un lavoro più profondo per comprendere come abbia sviluppato questa fobia può rivolgersi alla dottoressa Pappalardo.

Nella paura di volare la persona concentra difficoltà che sta vivendo nel rapporto con se stesso o con gli altri.

La fobia del volo può essere legata alla sensazione di dover tenere sempre tutto sotto controllo. Non è raro infatti che chi ha paura di volare possa manifestare comportamenti non seriamente patologici, ma legati al mantenimento di un ordine rigido. Ad esempio nel riporre i vestiti, i libri, gli oggetti secondo una regola ben precisa (colore, dimensione, simmetria, ecc.).

Superare la paura di volare è importante perchè il soggetto si rende libero da una limitazione che si è autoimposto. Attraverso un lavoro su di sè può affrontare questa fobia, ma anche vivere una vita con meno costrizioni, per alleggerire la propria esistenza…un po’ come sulle nuvole…


Bulimia Nervosa

Bulimia Nervosa


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La Bulimia Nervosa è una psicopatologia caratterizzata da un comportamento alimentare disturbato.

La persona che ne soffre è dedita a frequenti abbuffate. Associate ad esse vi è un’ossessione per l’immagine corporea. Dopo le abbuffate il soggetto adotta alcuni o più comportamenti per non ingrassare. Tali pratiche  sono: il vomito autoindotto, l’uso di lassativi, diuretici, clisteri, il digiuno, l’esercizio fisico intenso.

Mangiare così tanto e poi fare ricorso a tali comportamenti ha conseguenze gravi e gravissime a livello della salute. L’organismo va incontro a uno scompenso degli elettroliti ( i principali sono: sodio, potassio, calcio, magnesio). Tali scompensi comportano debolezza muscolare, problemi cardiaci, respiratori, fragilità ossea. L’uso di diuretici danneggia i reni. Il vomito autoindotto causa danni ai denti. Inoltre si può andare incontro a disidratazione, alterazioni ormonali, ciclo mestruale alterato o assente, perdita dei capelli, ecc..

Le abbuffate presentano una frequenza e un’intensità diversa in ogni soggetto. Egli vi ricorre solitamente di nascosto, cercando di non farsi scoprire dai familiari. L’abbuffata rappresenta una consolazione, un antidoto per far fronte alla rabbia, alle ansie, alle angosce quotidiane che il soggetto non riesce a gestire. Per calmarsi, tranquillizzarsi, sfogarsi, ingurgita grandi quantità di cibi “proibiti”. Sono alimenti evitati nei pasti quotidiani per non ingrassare come dolci, carboidrati e grassi. Quando inizia ad abbuffarsi  la persona inizialmente prova piacere proprio perchè si concede di mangiare quello che le piace. Ma molto rapidamente il piacere lascia il posto ad angoscia, vergogna e senso di colpa. Infatti  abbuffarsi, sebbene sia un tentativo per stare meglio, precipita nuovamente la persona nel malessere e nella sofferenza.

La Bulimia Nervosa colpisce soprattutto le donne. Il disturbo si manifesta solitamente in adolescenza o entro la prima età adulta. Può essere associato ad altre psicopatologie come depressione, tossicodipendenza, alcolismo.

La persona che soffre di Bulimia Nervosa può presentare una bassa autostima, un pensiero rigido, con tendenza al perfezionismo, al controllo di sè e degli altri.

In tutti i casi di Bulimia Nervosa esistono rapporti molto problematici con le figure genitoriali.

La Bulimia Nervosa richiede un trattamento complesso che prevede l’intervento di diversi specialisti.

E’ importante intraprendere un percorso terapeutico in associazione ad un monitoraggio medico e un trattamento farmacologico.

In caso la persona sia adolescente è fondamentale che anche i genitori abbiano dei colloqui con il terapeuta. Oltre a trattamenti individuali è possibile considerare l’opportunità di psicoterapie familiari.

La dottoressa Pappalardo propone una psicoterapia che mira ad aiutare la persona ad attivare le proprie risorse per affrontare le angosce. Oltre a considerare come migliorare i rapporti familiari la persona viene aiutata a rafforzare la propria autostima. Fondamentale diviene la capacità di far fronte ai sentimenti negativi trovando delle strategie per non esserne sopraffatti. Il soggetto viene così aiutato a recuperare un rapporto più equilibrato con il proprio corpo e con il cibo. Il soggetto ritrova l’amore per se stesso, per riappropriarsi della sua vita senza più colpa nè vergogna.