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Disturbo ossessivo compulsivo


 

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Il disturbo ossessivo compulsivo è caratterizzato da ossessioni e compulsioni che interferiscono con le attività lavorative, scolastiche e sociali della persona. Nei casi più gravi impediscono al soggetto di avere una vita normale.

 Le ossessioni sono dei pensieri, delle immagini, ricorrenti e persistenti che assillano la mente dell’individuo. Esse causano ansia, disagio e senso di colpa. Il contenuto di tali ossessioni riguarda diversi ambiti. Il soggetto può essere ossessionato dall’idea di entrare in contatto con germi, ambienti sporchi, avere dubbi sulla fedeltà del proprio partner, sul proprio orientamento sessuale. Vi può essere la paura di causare danni alla salute propria e dei familiari, di provocare delle catastrofi in ambito lavorativo. Oppure si teme di perdere il controllo, di diventare violenti, di commettere atti osceni e perversi.

Le compulsioni sono dei comportamenti ripetitivi (lavarsi le mani, riordinare, pulire, ecc.) o azioni mentali (pregare, contare, ripetere parole nella mente, ecc.) che la persona non può fare a meno di compiere secondo schemi estremamente rigidi.

Nella maggior parte dei casi ossessioni e compulsioni sono entrambe presenti. Più raramente il soggetto presenta solo ossessioni o solo compulsioni.

Il disturbo ossessivo compulsivo può riguardare sia bambini che adulti. Nella maggior parte dei casi si presenta in età giovanile, tra i 15 e i 25 anni d’età.

Il soggetto, pur essendo consapevole che le ossessioni e le compulsioni sono irrazionali, non riesce a liberarsene.

L’ambiente familiare ha un’influenza importante nel portare un individuo a sviluppare tale disturbo. Il soggetto che ne soffre ha ricevuto spesso un’educazione rigida e severa. Oppure è stato responsabilizzato precocemente ed eccessivamente. In altri casi, nella famiglia è presente una persona con un disturbo ossessivo compulsivo. Essa ha avuto con il soggetto un’interazione significativa fin da quando era bambino trasmettendogli, inconsapevolmente, le proprie ansie e angosce.

Il disturbo ossessivo compulsivo tende a cronicizzare. Pertanto non deve essere sottovalutato ma richiede un intervento  in cui vi sia una psicoterapia associata, nei casi più gravi, a un trattamento farmacologico a cura di uno psichiatra.

Esistono differenti approcci di psicoterapia. Il soggetto deve individuare quello che ritiene più vicino al suo modo di essere.

Nella terapia condotta dalla dottoressa Pappalardo il paziente viene stimolato a riflettere sulle situazioni familiari che lo hanno portato a sviluppare  questo disturbo. Ciò non significa colpevolizzare i familiari perchè non era certo loro intenzione scatenare tale disagio. Riflettere sull’origine è però il primo passo. Il soggetto viene stimolato a comprendere i meccanismi interni che egli attua quotidianamente in modo dannoso per sè e per i propri cari. Infatti, chi vive accanto ad una persona con un disturbo ossessivo compulsivo si trova obbligato ad assecondare i suoi rituali e le sue ossessioni.

Nella terapia si lavora poi sulla quotidianità per aiutare il soggetto ad affrontare ansie e angosce.

In questo modo egli sente di non essere solo, ma sostenuto per contrastare, ridurre e attenuare le proprie ossessioni e compulsioni.

 

Disturbo dipendente di Personalità


 

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Il Disturbo Dipendente di Personalità porta il soggetto che ne soffre a temere la separazione, anche per breve tempo, delle persone con cui ha un legame significativo. Per evitarla è disposto a qualunque cosa, anche ad assumere comportamenti di sottomissione alle decisioni e ai desideri degli altri.

Il soggetto con Disturbo Dipendente di Personalità si sente a disagio e indifeso quando è solo perchè ritiene di essere incapace di provvedere a se stesso. Questo lo spaventa molto ed è assalito da preoccupazioni irrazionali relativamente a quello che gli potrebbe accadere senza l’aiuto di qualcuno.

La persona con tale disturbo ha un profondo senso di inferiorità e inadeguatezza. Pertanto non si sente in grado di prendere decisioni riguardo alla propria vita.  Sia per gli aspetti importanti (decisioni professionali, scelta della casa, ecc.) che meno rilevanti (decisione del menù al ristorante, scelta di un vestito da comprare, ecc.). Ciò lo rende incapace di intraprendere progetti, anche semplici, come la programmazione di una vacanza.

Per la persona con Disturbo Dipendente di Personalità l’interruzione di una relazione stretta, sia affettiva che sentimentale, rappresenta un evento terribile e catastrofico. Essa corre al riparo cercando di iniziare nel più breve tempo possibile un’altra relazione. Non è importante condividere degli interessi, dei progetti, delle idee con un amico o un partner. La cosa che più preme alla persona con Disturbo Dipendente di Personalità è ricevere accudimento e supporto. A qualunque prezzo.

Il Disturbo Dipendente di Personalità è più frequente nelle donne e si manifesta entro la prima età adulta. Può essere presente in soggetti che hanno altri disturbi come l’ansia e la depressione.

Le relazioni con i genitori hanno un peso importante nello sviluppo di questo disturbo. Essi non sono stati infatti in grado di infondere fiducia nel figlio e di accompagnarlo in un percorso di crescita verso l’autonomia.

Per poter affrontare il Disturbo Dipendente di Personalità è necessario intraprendere una terapia.

Nella terapia offerta dalla dottoressa Pappalardo la persona viene sostenuta per costruire la fiducia in se stessa e una vita autonoma. Si tratta di un percorso che richiede tempo, ma ogni piccolo passo per l’espressione dei propri desideri e progetti rappresenta un obbiettivo molto importante per la persona.

Nel corso del tempo il soggetto sente di potercela fare anche da solo. Diviene così in grado di liberarsi dalle catene della dipendenza per vivere finalmente la vita che desidera.